Santi e beati alla Guardia: il 22 ottobre si parla di Sant’Agostino Roscelli

Dopo il servo di Dio Nicolò Daste, celebrato il 18 ottobre, e la beata Rosa Gattorno, ricordata il 19 novembre, tocca a Sant’Agostino Roscelli, il 22 ottobre chiudere il percorso di Santi e beati alla Guardia, l’iniziativa voluta da don Andrea Robotti, rettore del Santuario di Nostra Signora della Guardia.

Nato a Bargone di Casarza Ligure (Ge) in una famiglia umile e pia, Agostino avverte la vocazione nel 1835; si trasferisce a Genova per studiare. È ordinato sacerdote nel 1846 e destinato alla parrocchia di San Martino d’Albaro dove, nel ruolo di confessore, ha la possibilità di comprendere le necessità del suo tempo. Assieme a don Francesco Montebruno, si dedica ai giovani e ai detenuti. Apre due case-laboratorio per ragazze e, nel 1874, è cappellano del nuovo brefotrofio provinciale. Due anni dopo fonda l’Istituto delle Suore dell’Immacolata. 

 Una statua offerta all’amore di tutti

È sant’Agostino Roscelli a introdurre il culto di N.S. della Guardia nel suo paese, Bargone. Vi portò una statua, avuta da una famiglia patrizia genovese nel periodo degli studi ecclesiastici, raffigurante la Vergine con Benedetto Pareto. Come racconta il canonico teologo Carlo Boccoleri, «lui stesso volle portarla a Bargone, adoperandosi perché fosse collocata sopra un altare della chiesa parrocchiale». La statua venne dapprima collocata in un’edicola; dal 1980 è conservata nella cappella dell’asilo, fatto sorgere dalle Immacolatine in onore del loro fondatore.